Politica

Vicenda Scozzarella, spunta una pec dove il funzionario della Regione fa riferimento ad una telefonata con la Sindaca prima del parere

Si tinge di giallo la vicenda riguardante la mozione di sfiducia al presidente del consiglio comunale Enrico Scozzarella, con il consigliere comunale e capogruppo del Pd, Giuseppe Speranza che accusa la sindaca Francesca Draia’ di ingerenza nei riguardi dei funzionari dell’assessorato regionale alle Autonomie Locali, che hanno poi rilasciato il parere sulla regolarità della mozione di sfiducia votata da 7 consiglieri su 12. A supporto della sua tesi accusatoria, Giuseppe Speranza mostra il contenuto di una Pec (Posta elettronica certificata) datata 11 ottobre 2023 indirizzata al sindaco di Valguarnera dal funzionario direttivo Daniela Leonelli della Regione Sicilia, in cui si dice: <<A seguito di interlocuzione telefonica in data odierna, si anticipa il parere emesso da questo Dipartimento prot. n. 18886 del 10 ottobre 2023 afferente alla mozione di sfiducia al Presidente del Consiglio comunale. Compatibilmente con i tempi tecnici, la S.V. riceverà la medesima nota alla pec istituzionale>>. A questo punto Giuseppe Speranza afferma: <<L’ingerenza del sindaco verso i funzionari che hanno rilasciato il parere atteso dai consiglieri comunali sulla nota vicenda della mozione di sfiducia al presidente del consiglio comunale emerge con chiara evidenza da una mail inviata dal competente ufficio che anticipa il parere al sindaco in seguito ad interlocuzioni telefoniche che giudichiamo gravi ed inopportune. Una presenza invasiva – sottolinea Speranza- da parte di chi esercita da anni un significativo controllo su ogni singola attività in questa circostanza che ha probabilmente indotto gli uffici preposti ad elaborare un parere diverso a quello comunicato giorni addietro nel corso di un incontro istituzionale tenutosi in Prefettura alla presenza dei consiglieri comunali firmatari della mozione di sfiducia e dello stesso sindaco>>. Il capogruppo del Pd racconta dell’incontro in Prefettura ad Enna e aggiunge: <<Nel corso dell’incontro era emerso che il mancato adeguamento dello Statuto Comunale (atto non obbligatorio) alle disposizioni previste dalla legge regionale prevalente nella gerarchia delle fonti, aveva prodotto una delibera consiliare illegittima verso cui il presidente del consiglio comunale formalmente decaduto avrebbe dovuto opporsi al T.A.R (Tribunale amministrativo regionale), impugnando l’atto e presentando ricorso entro 60 giorni così come previsto dalla legge, concetto formulato anche nell’ultimo parere emesso. A conferma poi della sospensione dell’attività del consiglio comunale come atto cautelativo adottato dai firmatari della mozione, nel corso dell’incontro veniva confermato che in presenza di un presidente decaduto ogni atto deliberativo sarebbe nei fatti risultato nullo. In quell’incontro- sottolinea Speranza- il sindaco (leone social sempre con il telefono in mano ma silenziosa ed assente fuori dai confini comunali), rispetto al parere pronunciato non aveva posto nessuna obiezione>>. A questo punto si ritorna in Prefettura ad Enna e Speranza solleva alcuni interrogativi. <<Può apparire legittimo chiedersi se l’’interlocuzione telefonica ha condizionato gli uffici contribuendo nei fatti a “salvare” un presidente del consiglio comunale, comunque privo di legittimità politica agli occhi dell’intera comunità? Se il sindaco da mesi tenta di condizionare l’operato di alcuni consiglieri comunali firmatari della mozione con continue e pressanti telefonate, può risultare al contempo credibile che le medesime pressioni sono state esercitate nei confronti di influenti esponenti politici in grado di intercedere per modificare un parere emesso giorni prima e di tono completamente opposto? Com’è possibile che un ufficio regionale a distanza di pochi giorni fornisca due pareri diversi sulla medesima vicenda istituzionale? E per questa ragione che abbiamo formalmente richiesto un nuovo incontro con il Prefetto confidando nella sua integerrima autorevolezza. In attesa di capire come si concluderà questa triste vicenda un obiettivo riteniamo di averlo raggiunto: differenziarci nettamente da improbabili personaggi che pure di mantenere ben salda la poltrona non esitano a farsi scrupoli anche quando il prezzo da pagare e quello della dignità politica. Imprudenti e spregiudicati protagonisti di questi terribili anni che con i loro comportamenti continuano ad infliggere colpi alla credibilità delle Istituzioni>>.

Abbiamo chiesto una replica alla sindaca Francesca Draia’; replica che pubblicheremo non appena la sindaca ce la fornirà.

Arcangelo Santamaria